mercoledì 30 novembre 2011

The Wish List



Caro Babbo Natale


Quest'anno sono stata veramente brava.
Ho aperto un negozio e ho fatto questo blog, croce e delizia delle mie giornate, per raccontare al mondo e alle mie amiche lontane quello che succede a BORGODELDUCA.
Lo so che mi hai già fatto arrivare dal cielo un bellissimo viaggio a Berlino con annesso favoloso concerto... però che Natale sarebbe senza regali?


Ti mando la mia Wish List!!!



La "Wish List" è una cosa che fanno, SPESSO, le fashion bloggers, è la lista delle cose che si desidera avere, non ne ho compreso in pieno l'utilità... lo sanno tutti che tu lavori soltanto un giorno all'anno.
Ad ogni modo mi sembra il momento adatto per fare la mia lista dei desideri e, come sai, le liste mi piacciono moltissimo...


Wish List



E inoltre, caro "Babbo Claus", se ti serve una mano vieni pure a BORGODELDUCA che ti aiuto a confezionare le Wish List per le donne speciali che sai tu.


A presto
Anna Greco

mercoledì 23 novembre 2011

Il Flamenco che affabula

La scorsa domenica mi sono concessa una giornata di svago fuori dal comune.
Mi sono recata a Roma in occasione di una delle due date dello spettacolo di "Arrieritos" dal titolo "El Sollozzo del Hierro!".
Visto che c'ero ho partecipato anche allo stage con i bailaores Patricia Torrero e Florencio Campo, protagonisti unici dello spettacolo.
E così mi sono ritrovata catapultata, ancora una volta, nella dimensione Flamenca...
In un'altra vita, se esistesse la reincarnazione, sono sicura di aver mangiato la polvere del tablao, di essermi fatta dolere i piedi, di aver fatto vibrare il duende...

martedì 15 novembre 2011

diciannove e novanta!

19,90 euro!
E' il prezzo medio di una capo di H&M, marchio internazionale di moda low cost.
Cosa ci si aspetta da un capo H&M?
Che sia "alla moda", che costi poco, che somigli a qualcosa d'altro, che non duri più di una stagione, che sopravviva almeno a tre lavaggi in lavatrice (6 se si porta in tintoria).
Cosa NON ci si aspetta da un capo H&M?
Che sia costoso, che sia un pezzo unico, che sia obbligatorio mandarlo in tintoria, che acquisti valore con il tempo.

Capisco che Donatella Versace abbia avuto il bisogno di commercializzare il marchio che appartiene a lei (o meglio appartiene a sua figlia Allegra, che allegra non è mai sembrata, alla quale buon anima di suo zio, il genio, ne ha lasciato il 50%  prima di essere assassinato), capisco che abbia avuto bisogno di monetizzare, capisco anche che per farlo abbia dovuto attingere all'archivio di famiglia, perché, diciamolo, da quando se ne occupa lei la creatività è latitante.

Quello che non capisco, e lo sottolineo, è che tutti plaudano a questa grande operazione commerciale come all'operazione creativa del nuovo millennio.
A parte sporadiche voci sul web non ho trovato alcuno che dica le cose come stanno, ovvero che la collaborazione tra il marchio Versace e H&M è nata al solo scopo di generare profitto per entrambi, e lo strumento usato per raggiungere tale lo scopo è, come da manuale, il MARKETING.



Non vorrei polemizzare, penso soltanto che Gianni Versace sia stato un grande sarto e creativo e che le sue opere avevano un senso, e un "peso", perché erano in-deteriorabili.


Come farà un capo Versace a costare 19 euro e 90 (si fa per dire, la media di prezzo è intorno ai cento euro)? Di cosa è fatto? Non certo di maglia di metallo leggera come la seta...forse di carta stagnola?








venerdì 4 novembre 2011

What a men!

A BORGODELDUCA si torna a parlare di eleganza maschile.
Non essendo io un maschio non mi intendo molto di abbigliamento maschile, di cosa sia meglio indossare, di cosa sia più comodo o più opportuno, però sono stata solidale con il disappunto di Giorgio Armani quando criticò la moda maschile in sfilata a Pitti-Uomo, creando un'accesa polemica riguardante tutto il fashion-system.
In sostanza diceva che la moda maschile presentata sulle passerelle è frutto di correnti commerciali e non di una vera creatività, secondo Re Giorgio questo può far bene alle vendite nel breve periodo ma molto male allo stile.
Non "baracconiamo" l'uomo. E' un insulto verso il genere maschile. Gli uomini si devono vestire da uomini. Il mio si rinnova senza cadere nel ridicolo, nel costumismo. [cit. Giorgio Armani]
In sostanza l' uomo si veste per assomigliare a se stesso e a nessun altro.
L'eleganza maschile è qualcosa di ben definito e codificato, saper portare uno smoking può fare la differenza tra un uomo affascinate e uno insignificante.