Uno degli aspetti che mi intriga di più della danza è il fattore estetico, quello che riguarda il risultato finale, ma anche quello più superficiale dell'abbigliamento.
Chi pensa di riconoscere una ballerina, per strada, cercando una ragazza appariscente, seducente, bella, non la troverà mai.
Bisogna invece cercare una ragazza acqua e sapone, con i capelli un po' in disordine, avvolta in una felpa, con indosso scarpe da ginnastica o stivali bassi, che si muova veloce tra la gente perché tra un esame è l'altro, tra un lavoro e l'altro, è sempre di corsa, per arrivare puntuale alla lezione di danza.
Una volta in sala la storia cambia, il corpo si libera degli strati superflui: un body aderente lo fascia senza costringerlo, scalda muscoli di lana enormi e caldissimi sui muscoli intorpiditi, capelli perfettamente disciplinati da forcine ed elastico, tutto il tempo del mondo a disposizione per sudare e creare i movimenti; datele la possibilità di ballare e lei lo farà sempre e comunque, con tutù e punte da ballo o in un locale di dubbia reputazione, vestita da regina della notte su tacchi altissimi.
Balla che ti passa - Flashdance (1983)
E' la storia di Alex Owens, una diciottenne che vive in un magazzino dismesso con il suo pitbull, lavora come operaia di giorno e come ballerina in un locale notturno, decisa a realizzare il suo sogno: danzare all'accademia di ballo di Pittsburg; la sua insegnante è una ballerina ormai fuori dalle scene che da sempre la incoraggia a realizzare il suo sogno. Ovviamente al Conservatorio non la vogliono neanche per le audizioni, poiché non ha mai frequentato una vera scuola. Durante una delle sue esibizioni notturne viene notata dal suo capo che in quel momento viene a conoscenza che Alex è una sua dipendente; I due cominciano ad intrecciare una tenera storia d'amore.
Lui le procura un'audizione al Conservatorio e quando Alex lo scopre vorrebbe rinunciare, ma alla fine si presenta, e qui la scena finale, meravigliosa, memorabile perché...
Il film, ovviamente, fu stroncato dalla critica, ma cosa importa, ormai tutti sappiamo quanto fosse bella Jennifer Beals sotto la tuta da operaia!
Non sarà una storia che brilla per originalità ma, secondo me, il gioco delle apparenze è ben riuscito e, soprattutto, ci mostra quanto possono essere sexy un paio di scalda muscoli e un reggiseno tirato via da sotto il maglione.
Anna